La mastoplastica additiva di revisione è un intervento chirurgico volto a correggere o migliorare i risultati di una mastoplastica additiva preesistente. Si esegue quando ci sono complicazioni o insoddisfazione per i risultati ottenuti dalla chirurgia iniziale. Le problematiche che possono richiedere un intervento di revisione includono la contrattura capsulare, il bottoming out, la dislocazione, e la rottura protesica.
La contrattura capsulare si verifica quando il corpo forma una capsula di tessuto cicatriziale attorno alla protesi, ma questa si contrae e comprime la protesi, causando una deformazione del seno e dolore.
Rimozione della capsula, la capsula fibrotica può essere rimossa parzialmente o completamente; sostituzione della protesi, a volte la protesi può essere sostituita con una nuova, di dimensioni o materiale diverso, per ridurre il rischio di recidiva; tecniche di piani più profondi: inserire la protesi sotto il muscolo pettorale può ridurre la formazione di contrattura capsulare.
Il bottoming out si verifica quando la protesi scende troppo verso il basso, facendo perdere forma e simmetria al seno. Le cause possono includere un eccessivo allargamento del seno o un indebolimento dei tessuti. Le tecniche per correggerlo includono: sollevamento della protesi, riposizionamento della protesi in una posizione più alta, con possibile rinforzo della pelle o dei tessuti tramite una mastopessi; uso di protesi più piccole, per evitare che la protesi eccessivamente grande continui a scivolare verso il basso.
La dislocazione avviene quando la protesi si sposta dalla sua posizione originale. Può essere corretta attraverso: riposizionamento della protesi: il chirurgo riposiziona la protesi nell’area corretta; rafforzamento della capsula: creare una capsula più forte attorno alla protesi per stabilizzarla.
La rottura protesica è un’emergenza che può accadere per vari motivi, tra cui trauma o difetti del materiale della protesi. I sintomi includono: perdita di volume nel seno; deformazione del seno; dolore o fastidio localizzato.
Ecografia mammaria, può rilevare eventuali perdite o anomalie nella protesi; risonanza magnetica (RM), è l’indagine più sensibile per diagnosticare la rottura della protesi, soprattutto nei casi di protesi saline o silicone; mammografia, sebbene non sia la migliore per identificare la rottura, può essere utile per un controllo generale. In caso di rottura della protesi, la correzione chirurgica consiste nella rimozione della protesi rotta e nella sua sostituzione con una nuova.
Asimmetria del seno, uno dei seni potrebbe sembrare più vuoto o più basso; dolore o disagio, sensazioni di fastidio o dolore localizzato; cambiamenti nella consistenza del seno: può diventare più morbido o meno compatto al tatto; l’intervento di revisione deve essere sempre personalizzato in base alle condizioni specifiche della paziente e alle problematiche riscontrate.